Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai, vi giunga il mio augurio più caro di una SANTA PASQUA in questa Pasqua del tutto particolare la Chiesa celebra le “mirabilia Dei”, le meraviglie che Dio ha fatto per la salvezza del suo popolo ed il sentimento che ci deve pervadere è quello del ringraziamento, della lode, della gioia. Questo è il compleanno del mondo. È il giorno che ha fatto il Signore. Gli altri giorni: i giorni del tradimento, dell’abbandono, della fuga, del rinnegamento, dell’odio, della vigliaccheria, del peccato li abbiamo fatti noi. Sono opera nostra. Oggi invece è il giorno creato dal Signore.
La resurrezione di Gesù è l’ultimo grande capitolo di una storia di amore e di salvezza iniziata con la creazione del mondo. La resurrezione di Gesù è una “nuova creazione”.
Nel racconto dell’evangelista Matteo Dio interviene nella resurrezione attraverso il terremoto. Come il terremoto sconvolge la terra così la resurrezione dovrebbe sconvolgere la nostra vita. Dovrebbe procurarci dei terremoti interiori. Ci ha pensato il virus.
Sì, questo virus è un terremoto per tutti, Dio ci vuole parlare, Dio ci chiama a risorgere. Però questo non può essere fatto se prima non entriamo nel buio, nel silenzio del sepolcro, negli angoli bui della nostra coscienza per liberarci dal nostro egoismo, individualismo, attaccamento alle cose più che alle persone, desiderio di potere più che di servizio, ecc…
Però questa pandemia ha innescato anche un terremoto di umanità, di solidarietà, di volontariato, di dedizione fino alla morte per tanti medici ed infermieri. Ci siamo riscoperti capaci di donarci gli uni gli altri, di rimettere al centro le persone più che le cose. E Dio, attraverso tutto ciò, ci parla, ci purifica come annuncia il profeta Ezechiele: “…io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.”
Come sarebbe bello che la fede fosse contagiosa come questo virus, porterebbe vita nuova, non morte, nascerebbe una nuova umanità.
In questa situazione risultano ancora più vere le parole del teologo Bonhoeffer: “Dio non salva dalla sofferenza, ma nella sofferenza, non protegge dalla morte, ma nella morte. Non libera dalla croce, ma nella croce.”
La risurrezione di Gesù getta una luce di speranza sul periodo che stiamo vivendo, la vita ha vinto la morte. Dobbiamo avere la stessa fede di don Franco Delpiano, salesiano progettista della Cappellina, morto di tumore, che dal suo letto di ospedale ha scritto così sul suo diario spirituale: “Se nonostante tutto sono ottimista è perché Cristo è risorto”.
Concludo facendo mio l’augurio di don Tonino Bello: “Pasqua sia per tutti la festa dei macigni rotolati, la festa del terremoto, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.”
Il Signore vi benedica e vi protegga.
Con affetto ed amicizia,
don Vincenzo
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