1995 – Fedeltà al 5 agosto

Sabato 5 agosto 1995

 

 

Presiede ancora mons. Paolo Ripa attorniato da altri 6 sacerdoti. Il C.A.I. Centrale è rappresentato dai past-presidenti generali Giacomo Priotto, Leonardo Bramanti e il consigliere Clemente Roberto; il C.A.I. che ci ospita è qui con il presidente Mario Soster, Guido Fuselli. Franco Erbetta, Agostino e Aldo  Negra;  è presente il cav. Enrico  Chiara  col  figlio  Giacomo; il  Corpo  Forestale  della  provincia di Vercelli è rappresentato dal dr. Giancarlo Boccagni, il brigadiere Lorenzon, i finanzieri del Soccorso Alpino di Alagna: Silvio Mondinelli e Paolo Della Valentina, e i Carabinieri brigadiere Alan Barcelli e Carlo Scolari.

Per i commemorandi sono presenti: per il caduto Pietro Benvenuti sono presenti il cognato Marcello Giacometti di Pineto (TE) e i colleghi del gruppo Soccorso Alpino Guardia di Finanza di Macugnaga: Francesco Villa, Alberto Micheletti, Franco Zannin e l’amico Sergio Tabachi; per Luigi Amedeo Sertorio di Torino è presente il papà Guido e la mamma Cristiana e la sorella Anna e il cugino Titao; per Gustavo Amedeo Peyron di Torino sono presenti il papà Giampaolo e la mamma Francesca, la sorella Emanuela e zio Ettore; per il caduto Giuliano Spagnolo di Strona è presente il fratello Giampiero; per Giorgio Franco di Collegno la figlia Alessandra e il marito Giancarlo, il cognato Roberto Terzuolo e gli amici del C.A.I. di Rivoli; per Umberto Bernardi di Torino è presente il figlio Marco con sposa Emanuela e amici; per Piergiorgio Corsini di Borgosesia è presente Giovanni Milanetti, antico amico della famiglia e il più anziano dei convenuti, compie 80 anni in questi giorni; per Gianluca Franzosi di Casei Gerola (Pavia), caduto nel 1993, è presente la mamma Carla col papà Francesco; impediti 2 anni fa dal maltempo, ora sono scesi dall’elicottero, come altri, e scenderanno a piedi nel pomeriggio, passando proprio presso il Canalino dell’Aquila dove è precipitato con gli sci il loro figlio; per Padre Gallino (fondatore dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta – L.P.V.) è presente l’accompagnatore nazionale Giovanni Frattini.

 

Sono presentate le fiaccole di Giorgio Franco dalla figlia Alessandra e di Umberto Bernardi dal figlio Marco

Dopo la proclamazione della Parola di Dio (Lc 1,35-45), mons. Ripa ci rivolge questa omelia: «Maria ha detto sì all’annuncio dell’Angelo. Lo Spirito dell’Amore è sceso su di lei per formare nel suo grembo il Figlio di Dio Incarnato, Gesù. Da questo momento Maria custodisce in sé la vera Speranza dell’umanità: il Salvatore. Maria è venuta a sapere che la sua anziana parente, Elisabetta, attende un bimbo. Premurosa e sollecita, parte, va a trovarla e le porta la Speranza. Elisabetta, nel suo gioioso saluto a Maria, non riconosce solo la giovane cugina ma, per dono dello Spirito Santo, la riconosce e l’accoglie come colei che porta la Speranza, come Speranza essa stessa:“Benedetta Tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” Maria nostro modello, indica al cristiano che egli porta in sé la chiamata a divenire Persona di Speranza. E il cristiano tanto più vi risponde quanto più aderisce a Gesù, alla sua volontà, al suo stile di vita, proprio come Maria che la Chiesa invoca MADRE DELLA SPERANZA. Allora diverremo, gli uni per gli altri, persone che donano e ricevono speranza…».

 

 

 

Vengono presentate le fiaccole di: Luigi Amedeo Sertorio e Gustavo Amedeo Peyron, Pietro Benvenuti, Giuliano Spagnolo, Pier Giorgio Corsini, Umberto Bernardi e Giorgio Franco.

 

 

 

 

Luigi Amedeo Sertorio, nato il 24/12/1970, caduto il 13/08/1994 sulla Est del Monte Rosa (Via dei Francesi).

I genitori e la sorella Anna così lo ricordano: «Figlio dilettissimo, fratello, nipote, cugino tanto amato, in te tutto era potenza, ma già ti eri fatto bravo studente, alpinista forte e preparato, abile nel lavoro manuale, amico fidato, giovane, buono e giusto, portatore sempre di pace.
Nei tuoi occhi puri splendeva la gioia di vivere, nel tuo sorriso la fiducia serena nell’avvenire che più non potremo immaginare e vivere insieme. Noi piangiamo invasi dalla tristezza».

 

 

 

Gustavo Amedeo Peyron, nato il 03/05/1972 a Torino, caduto il 13/08/1994 sulla Est del Monte Rosa (Via dei Francesi)

I genitori e la sorella Emanuela lo ricordano così: «Amava la natura e la montagna con grande entusiasmo. Con cuore puro e generoso amava la musica, l‘arte, gli amici e, tene­ramente, i suoi familiari. La sua fede, sicura e semplice, lo ha portato con certezza dalla montagna alle cime splendide del Paradiso. Lo ricordiamo con amore e dolcezza infinite».

 

 


 

Pietro Bevenuti, nato il 17/05/1966 a Pineto (TE), caduto il 19/08/1993 al Canalone Marinelli sulla Est del Monte Rosa.
Così lo presenta l’amico Sergio:«Eri un buono e, dalla Montagna che tanto amavi, sei stato rapito. Ora che nell’altra vita hai tanti poteri, fai si che questi dolorosi distacchi siano sempre meno frequenti, per tutti quelli che ti volevano bene».