1982 – Fedeltà al 5 agosto
Giovedì 5 agosto 1982
Con mio nipote (che ormai rimarrà fedele per molti anni a questo appuntamento), dopo giornate turbate da molti temporali, partiamo finalmente approfittando di una schiarita. Sono con noi da Rosta la cugina Modestina Merlo, Paolo Fasano e la signorina Ida Magnani (73 anni) che ha un cuore apertissimo ad ogni bella iniziativa e da tempo sogna di salire alla Madonna dei Ghiacciai, per cui ha già confezionato, insieme alla pittrice Maria Pia Rosa Cardinale, le bandierine di tela di canapa antica, recanti i colori delle 7 nazioni che qui hanno raccolti i nomi dei loro Caduti su Monte Rosa; purtroppo, arrivata a Punta Indren, sente il peso della quota altimetrica (3260) deve rinunciare a salire oltre e rimarrà tutto il giorno sul terrazzo della stazione delle funivie, col suo binocolo a guardare estasiata in alto il Monte Rosa e all’orizzonte le valli e le montagne che le racchiudono: è la tipica rappresentante di quegli innamorati, che sono esclusi, per motivi di salute, dalle imprese e ascensioni alpinistiche, ma che amano immensamente la montagna.
La bella novità di quest’anno è la presenza dell’artista, cav. Nino Malinverni nativo di Novara nel 1923 e residente a Civiasco; ha frequentato, mentre a Torino era giovane lavoratore, un corso all’Accademia Albertina specializzandosi nei lavori a sbalzo su rame, ora molto apprezzati. È accompagnato dall’amico Giovanni Borgini, di Novara, che donerà ogni anno alle nostre celebrazioni le famose stelle alpine in lamierino argentato e le trance di betulla col disegno pirografato della Cappella ed infine la grande stella alpina, in rame dell’antica Capanna Margherita, collocata ai piedi della Madonnina.
Nino Malinverni mi esprime il suo grande amore per la Madonna che lo ha confortato nei momenti di grande dolore, specialmente quando morì in un incidente stradale la sua figlia Daniela, ed offre una riproduzione della Madonna dei Ghiacciai che è a Macugnaga e che oggi collochiamo sul portoncino della Cappella che aperto, reca in alto nel riquadro superiore il nuovo Cantico delle Creature di S. Francesco, che i fratelli Michelino e Marcellino Davico hanno ricollocato nei giorni 30 e 31 luglio.
All’inizio della S. Messa invito i due personaggi di Capanna Gnifetti, cav. Enrico Chiara e cav. Agostino Negra a sciogliere il “tricolore” che ricopre il Cantico e lo benedico con l’acqua attinta dal ghiacciaio e, avendo come aspersorio un cardo di montagna.
Una ragazza legge la presentazione del Cantico; un giovane declama, nel grandissimo silenzio e in questo spazio immenso, le strofe del Cantico; poi la S. Messa i cui concelebranti sono: don Paolo Ripa di Meana, professore alla Facoltà Teologica dell’U.P.S. (Unità Pontificia Salesiana) di Torino e vicario episcopale del Cardinale Anastasio Ballestrero; concelebrano don Pietro Rota, don Albino De Martini, don Domenico Gasparini, don Enrico Bergadano, don Aldo Bombara, don Ubaldo Gianetto, don Flaviano Spagnolo.
Ricordiamo i Caduti dello scorso anno: Elio Zanon di Cles (TN) e il barone di Gressoney Luigi Beck Peccoz, amico dei Salesiani che aveva partecipato con i volontari del Soccorso Alpino al ricupero della salma di don Vesco al passo di Rissuolo il 9 e 10 luglio 1966, caduto il 25/8/1981 sulla Dufour dove una targa lo ricorda.
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