1980 – Fedeltà al 5 agosto
Martedì 5 agosto 1980
Leggiamo dal libro dei visitatori una fitta presenza di partecipanti tra cui Giuseppe Tosi e rappresentanti del C.A.I. di Varallo, dieci giovani del Centro Giovanile Salesiano “Don Mario Caustico” di Leumann di Torino, da Bra Michele e Marcellino Davico con il loro zio salesiano Ottavio Davico, don Pietro Rota dall’Oratorio di Torino Crocetta con un gruppo di undici giovani, don Loris Cortemilia di Gallarate, Dante Poletti di Borgomanero ed Elena Zanetta, don Maurizio Canti di Solaro (MI).
Ricordiamo il caduto Vittorio Scandella (Scandelù), nato il 06/05/1945 a Clusone, caduto il 13/05/1979 sul Ghiacciaio del Lys (Monte Rosa).
Componente della Squadra Soccorso Alpino del C.A.I. di Clusone.
“Si era sempre prodigato fino all’estremo limite delle umane possibilità per la salvezza del prossimo.”
Quest’anno parliamo in particolare, naturalmente, della rinnovata Capanna Margherita che in questi ultimi tre anni è stata totalmente rielaborata e che sarà inaugurata il prossimo 30 agosto.
Il C.A.I. di Varallo mi ha invitato e sono salito il 30 agosto accompagnato da mio nipote Antonio Ravera. Si attendevano i Vescovi delle Diocesi qui confinanti per la celebrazione, ma il tempo non è propizio al volo degli elicotteri e perciò celebro con altri 5 sacerdoti alpinisti e don G. Borgo. Nel pomeriggio giungerà in elicottero il Vescovo di Strasburgo, mons. Arthur Helchinger; anche le autorità civili invitate non sono arrivate in tempo per le medesime difficoltà alla navigazione aerea.
Padre Giovanni Gallino ha espresso la fatica dell’escursione in quella giornata di tormenta e la gioia della celebrazione della S. Messa in un articolo apparso sul giornale “La Provincia” del 20 settembre 1980; ne riportiamo il finale: «Quando siamo entrati in Capanna, qualcuno gridò: “I sacerdoti ci sono!” ed a noi parve, in quel momento, che la S. Messa celebrata lassù, determinasse il momento essenziale dell’inaugurazione della nuova Capanna Margherita. I sacerdoti si sentivano ora ministri responsabili della presenza di Cristo tra gli alpinisti, che lo invocavano perché scendesse tra di loro, benedicente. Ed i piccoli uomini, scelti tra altri uomini, scordate le pene di una fatica tanto grave, scordati i pensieri che li avevano accompagnati, essi uomini tra uomini nella lotta con le avversità atmosferiche, guardavano solo più all’eccellenza del loro ministero ed alla dignità del loro impegno. Giunsero altri due padri Dottrinari, due padri Salesiani. Iniziò la celebrazione della S. Messa. Qualcuno tra la gente piangeva, verso la fine del sacro rito scoppiò in lacrime don Carlo. “Perché piangi?”. “Non so!”. “Perché piangete?”. “Non sappiamo!”. Noi non piangemmo, ma quanta fatica per trattenere le lacrime! Al momento della pace tutti ci abbracciammo come uomini che si sono ritrovati dopo essersi ricercati per tanto tempo. Forse la voce soave dei monti, in quel giorno di tempesta, ci raggiunse qui, quando gli uomini hanno avvertito che, lontani dal mondo pregno di egoismo e di cattiveria, una capanna sui monti può costituire un’oasi di pace».
La celebrazione della S. Messa con 6 sacerdoti alpinisti; da sinistra: p. Alessandro Mazzucco (*1921 † 1992), p. Giovanni Gallino dei padri Dottrinari (* 1921 † 1986), don Giuseppe Borgogno salesiano (* 1921 † 2003), don Carlo Elgo parroco di Alagna (classe 1933), don Giuseppe Capra salesiano (classe 1933) e p. Gian Mario Radaelli dei padri Dottrinari (oggi febbraio 2012 direttore dei padri Dottrinari).
Al centro della foto qui sopra è Riccardo Cassin di Lecco, patriarca dell’alpinismo italiano, che morirà centenario il 7 agosto 2009. Ai suoi funerali il Presidente Generale del Club Alpino Italiano, Annibale Salsa, lo saluterà così:
«Caro Riccardo,
in qualità di Presidente Generale e di Amico desidero porgerTi l’ultimo saluto ed il ringraziamento dei Soci del Club Alpino Italiano e mio personale per quanto hai fatto al servizio dell’Alpinismo italiano. L’anno 2009 Ti ha fatto raggiungere due grandi vette: quella gloriosa del centesimo compleanno e quella triste del congedo dalla vita, Non potevi più degnamente far parlare di Te! Ho avuto anche la fortuna di prendere parte attiva alle celebrazioni del Tuo centenario ed ho avuto la grande occasione di condividere un po’ del mio tempo con un grande uomo. Il Tuo messaggio agli alpinisti di tutto il mondo è, un messaggio di Umanità prima ancora che di eccellenza tecnica, È esattamente ciò di cui ha bisogno l’ambiente alpinistico, soprattutto giovanile: ricordare che i valori umani superano e fondano quelli tecnici».
Leggiamo in un comunicato stampa del 1980: «Alla fine del 1976, la Sede Centrale del Club Alpino Italiano sulla proposta dell’ing. Giacomo Priotto, Presidente della Commissione Nazionale Rifugi e del Vice-Segretario Generale, ing. Tiraboschi, decideva di varare il progetto per la “nuova” Margherita, affidandone la realizzazione alla Commissione Rifugi della Sezione C.A.I. di Varallo Sesia, che, praticamente da sempre, cura la gestione. Forte dell’esperienza accumulata negli anni e culminata con la realizzazione dell’imponente Capanna Gnifetti (1976), uno dei più moderni rifugi dell’arco alpino, la Sezione del “Club Artigiani Valsesiani”, capeggiati dai fratelli Agostino e Aldo Negra. I 500 metri cubi del vecchio fabbricato sono diventati 1000, razionalmente distribuiti su tre piani, con una superficie utile vicina ai 450 metri quadrati. La nuova Capanna Margherita è costruita interamente in legno, come la precedente, ed è rivestita completamente da lamiere di rame».
La biblioteca di Capanna-Osservatorio Regina Margherita a 4554 m sul Monte Rosa è la biblioteca più alta d’Europa. Voluta espressamente per aiutare gli alpinisti che si accingono a trascorrere una o più serate presso il famoso rifugio, a passare piacevolmente qualche ora; ha richiesto circa 6 mesi di lavoro a tutta l’equipe della Biblioteca “Italo Grassi” della Sezione CAI di Varallo, ed è stata intitolata alla guida alpina e maestro di sci di Alagna Emilio Detomasi, scomparso due anni fa dopo una lunga malattia. La sezione di Varallo intende così ringraziare Emilio per tutta la disponibilità e la professionalità dimostrata in numerosi decenni di collaborazione per la manutenzione e ristrutturazione dei rifugi sezionali e della Capanna Margherita in particolare.
All’inaugurazione ha partecipato un gruppo ristretto di persone: il Presidente del CAI e della Biblioteca Nazionale Annibale Salsa, i Past President Giacomo Priotto e Gabriele Bianchi, la dottoressa Paola Tiraboschi, il Presidente Sezionale ing. Giorgio Tiraboschi accompagnato dal suo vice che si occupa attualmente delle Commissioni sezionali dott. Roberto Cairo, Elio Protto della sottosezione CAI di Borgosesia già Vice Presidente alle commissioni, la guida alpina Enzio Alberto in rappresentanza della famiglia Detomasi e del Corpo Guide di Alagna, il giornalista de La Stampa Ivan Fossati accompagnato da un fotografo della sua equipe, il Presidente del Parco Naturale Alta Valsesia architetto Orazio Pandolfo, Roldano Sperandio e Brentani Maurizio in rappresentanza della Guardia di Finanza di Alagna, don Carlo Elgo parroco alpinista di Alagna, due rappresentanti della Commissione Fotocine sezionale e dai componenti della Commissione Biblioteca “Italo Grassi” della Sezione di Varallo che hanno lavorato al progetto.
L’antico Rifugio-Osservatorio “Regina Margherita” del 1893, il più alto d’Europa è diventata la Nuova Capanna Margherita. Il cimelio più prezioso della Capanna è l’autografo che la stessa Regina Margherita scrisse su una tavoletta di larice:
«Tutto ciò che è grande ispira la Fede, grande in se stessa. Innanzi a questa grandezza di monti e a questa solenne distesa di ghiacci, tace il dubbio misero e la Fede si alza forte e vivace insino a Dio.
Margherita 18 – 19 agosto 1893».
Il Monte Rosa non è solo alpinisimo, storia e passione ma anche scienza. Due sono i laboratori scientifici che operano tra le sue vette: La Capanna Margherita alla Punta Gnifetti, a quota 4.554 metri e l’Istituto Angelo Mosso al Col D’Olen a 2901 metri.
La Capanna Margherita nata nel 1893 per volere del Club Alpino Italiano (CAI) è stata fin da subito un laboratorio scientifico di fama internazionale.
Dichiarata nel 1903 dall’Accademia delle Scienze di Washington “Istituto Internazionale”, è stata sede per tutto il 900 di importanti ricerche all’ avanguardia in diversi settori scientifici: fisiologia e medicina (63%), glaciologia (20 %), scienze ambientali (15%), fisica dell’atmosfera (2 %).
La Capanna Margherita resta tuttora uno dei pochi laboratori al mondo per gli studi in alta quota dei meccanismi respiratori, vascolari, metabolici e renali alla base dell’acclimatazione, delle malattie da altitudine, della preparazione e dei limiti all’esercizio fisico nell’aria rarefatta. Recentemente ampio spazio è stato dato a filoni di ricerca con interessanti prospettive di sviluppo che riguardano le scienze ambientali e gli studi sul clima. Qui di seguito alcuni esempi di ricerca:
– Il Colle del Lys (4250 m) e il Colle Gnifetti (4454 m) risultano essere siti idonei per l’estrazione di carote di ghiaccio, dalla cui analisi è possibile ricavare serie storiche di dati sulle variazioni climatiche e sulla composizione chimica e isotopica dell’atmosfera. Alcuni di questi studi si concentrano sui meccanismi di distribuzione e trasporto a distanza di inquinanti come i metalli pesanti, i composti organici persistenti (POP) ed alcuni isotopi radiattivi.
– Nel 2007 si sono svolti in Capanna alcuni test condotti dal Politecnico di Torino circa l’applicabilità di sistemi di generazione di potenza con celle a combustibile (alimentate ad idrogeno), a servizio di piccoli aeromobili.
– Sempre il Politecnico di Torino (che tra l’altro ha consentito di dotare la Capanna di un collegamento internet) ha riguardato la sperimentazione di un innovativo sistema di trasmissione a lunga distanza (oltre 300 km) in banda larga, utilizzando semplici dispositivi a basso costo come trasmettitori e senza ripetitori intermedi, con grandi potenzialità di sviluppo nei paesi del terzo mondo.
I “Rifugi Monterosa” e la ricerca scientifica sono orgogliosi di aver cura del laboratorio scientifico della Capanna Margherita; lo staf di Rifugi Monterosa si fa in 4 per facilitare l’organizzazione e il supporto alle equipe di ricerca.
Data la relazione speciale e unica di don Elgo con Capanna Margherita (a cui è ora (2012) salito 290 volte di cui 55 prima dell’esistenza delle finivie) gli rivolgiamo una grande congratulazione e lo presentiamo ora mentre guida l’antica processione del “Rosario Fiorito”, che insieme al dr. Ovidio Raiteri hanno risuscitato nel 1982 e che si compie ormai da 30 anni. Questa processione parte dalla Cappella in Nicchia di Roccia da Under-Flua verso le 14.00 e scende, facendo diverse fermate, all’oratorio di S. Antonio in Kreas dove verso le ore 16.00 viene celebrata la S. Messa.
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